COMUNICATO STAMPA - CALCIO: MANCINI RICEVE AL CONI IL PREMIO ENZO BEARZOT, ‘ONORATO, DEVO DIRGLI GRAZIE’

Calcio: Mancini riceve al Coni il premio Enzo Bearzot, ‘Onorato, devo dirgli grazie’ Ct Nazionale succede a Di Francesco. Gravina: ‘Ha gli stessi valori di Enzo’

Roma, 27 maggio 2019 - “Sono molto felice di questo premio perché proprio Enzo Bearzot mi ha fatto esordire in Nazionale maggiore nel 1988. Mi lasciò fuori perché mi comportai male in Nazionale e lo ringrazio anche per questo. Non gli chiesi mai scusa per timidezza, ma devo dirgli solo grazie per quello che ha fatto per me, anche se siamo stati poco insieme”. Roberto Mancini ha ricevuto oggi al Salone d’Onore del Coni il prestigioso Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’, giunto alla IX edizione e organizzato dall’Unione Sportiva ACLI con il patrocinio della FIGC.

   “Innamorato del calcio giocato bene e dei giovani, Roberto Mancini è l’uomo giusto per rilanciare l’amore degli italiani verso la Nazionale”, si legge in un passaggio della motivazione scritta dalla Giuria presieduta dal Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: “Una bellissima giornata dove si valorizzano tantissime dimensioni, non solo quella agonistica dello sport ma anche sociale - ha spiegato il numero uno della FIGC - Ho visto immagini di Bearzot molto distanti dalle tensioni che viviamo in questi giorni. Mancini racchiude gli stessi valori, ha avuto la capacità di saper raccontare una nuova storia agli italiani”. Anche il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, si è detto “molto felice che Mancini abbia accettato la sfida della Nazionale e adesso ci abbiamo messo anche un piccolo carico in più di aspettativa con questo premio che porta bene. Ma Roberto gestisce benissimo la tensione”, ha dichiarato il capo dello sport italiano sottolineando che “con le ACLI ho un rapporto formidabile, questo è un premio che sta crescendo di anno in anno”. 

   

Il Commissario tecnico Azzurro ha deciso di devolvere il premio di 5.000 euro all’associazione ‘Bambini delle Fate’: “Per me aver giocato per la Nazionale e ora essere il ct è un grande onore - ha proseguito Mancini - Siamo una squadra giovane e quindi vedremo quello che potremo fare ma di giovani ce ne sono tanti, basta saperli aspettare e dargli fiducia. A volte bisogna dare più tempo. Non c’è niente che non vada in questo momento, le cose stanno andando benissimo e tutti ci stanno aiutando. Speriamo che questo serva ad arrivare a giugno prossimo e avere un mese bellissimo. Tra Allegri, Ranieri e Spalletti a chi mi sento più vicino? A Ranieri per l’esperienza accumulata, una persona sempre calma e tranquilla”. 

   

La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Rai Sport HD, a consegnare il premio a Mancini è stato il Presidente dell’US ACLI, Damiano Lembo: “Oggi abbiamo vinto un’altra partita - ha specificato Lembo - la squadra anche questa volta ha lavorato bene. Parlo di chi ha creduto fin dall’inizio in questo progetto. Ci eravamo lasciati lo scorso anno con Mancini che era quasi riuscito a vincere. Siamo felici di consegnargli il premio oggi da ct della Nazionale, sperando che come ogni anno porti fortuna anche a lui e agli Azzurri in vista delle qualificazioni agli Europei del 2020”. Per la prima volta presente alla cerimonia anche la figlia di Enzo Bearzot, Cinzia: “È un piacere averla con noi quest’anno - il saluto di Lembo - lei fin dal primo momento ha sempre collaborato con noi su questo premio senza farci mai perdere di vista il nostro punto di riferimento che resta la nostra bussola”.

È stata proprio Cinzia Bearzot a consegnare il 7° Premio Bearzot – la Sfida Sociale US ACLI al progetto del Comitato di Padova ‘Nuove Energie: Iniziative per la terza età, le olimpiadi d’argento’: “Il lavoro che fanno a Padova, quello della socializzazione, è la cosa più importante per gli anziani”, le parole di Cinzia Bearzot. “Ci sono tantissimi anziani che praticano attività sportive - le parole della responsabile del progetto Daniela Buonadonna - abbiamo avuto tantissime palestre che portano gli anziani, e si conclude con le Olimpiadi d’argento a fine maggio, circa 500 anziani che partecipano con le loro squadre. I più difficili da coinvolgere sono i maschietti, mentre le signore vengono molto volentieri”. A sottolineare l’importanza dell’aspetto sociale nello sport, anche il Segretario Generale del Coni, Carlo Mornati: “Le Olimpiadi d’argento le ho sentite un po’ mie - ha detto sorridendo e ripensando all’argento olimpico di Sidney - visto che non sono riuscito a vincere l’oro alle Olimpiadi ma almeno l’argento l’ho vinto. Oggi premiamo Mancini che è l’emblema dello sport professionistico e l’ACLI di Padova che ci riporta allo stesso contenitore sociale”. E visto che lo sport è anche salute, non poteva mancare il nuovo membro del cda di Sport e Salute, Francesco Landi, che ha specificato: “Giustamente lo sport ha un impatto sul piano sociale, ma il motivo della mia presenza nel cda è proprio la salute. Lo sport è terapia per gli anziani, da qui a 20 anni consentirà di mantenere sostenibile la sanità pubblica. Il lavoro è iniziato, Sabelli ha iniziato il suo lavoro da presidente”.

Tema sociale molto caro anche al Presidente Nazionale delle ACLI, Roberto Rossini: “Il Premio Bearzot - ha sottolineato - accomuna lo sport con la vita, premia chi vince ma anche chi lo fa con stile, e Bearzot lo faceva così. È sempre importante dire ai giovani di rispettare le regole”. Tra i presenti illustri, il campione del mondo del 1982, Paolo Rossi: “Ogni volta che si parla di Bearzot mi prometto sempre di non emozionarmi ma non ci riesco - ha ammesso Pablito - La mia storia personale si intreccia con quella di Enzo in tutto l’arco della mia esperienza in Azzurro, dieci anni dall’inizio alla fine. Chi era Bearzot? Dopo il Brasile in cui io feci tre gol, alla fine della partita sul pullman Bearzot si sedette accanto a me, io mi aspettavo un ‘bravo’, un ‘grazie’, e invece lui mi disse semplicemente: ‘Inizia a pensare alla partita successiva’. Lui i giocatori li trattava sempre come figli, non faceva distinzioni. Amava la pittura e lui fu un grande pittore, perché è riuscito a mettere tutti i colori al posto giusto”. 



Dal ricordo del Mondiale 1982 a quello del 2006 vinto con la Figc commissariata e con Giancarlo Abete nella delegazione degli Azzurri: “Lì sono state le capacità morali di tenuta di Marcello Lippi e tutti i giocatori - le parole dell’ex numero uno della Federcalcio - per ottenere un risultato incredibile considerando che in quel momento molti dicevano che era opportuno che forse la Nazionale non partecipasse. Mancini ha tutte le capacità di fare altrettanto”. 

 

Contestualmente è consegnato a Fabrizio Pasqua della sezione di Tivoli il Premio Speciale di miglior arbitro italiano emergente, assegnato in memoria dell’ex arbitro Stefano Farina, scomparso il 23 maggio 2017: “Ricevere un Premio in ricordo di Farina per me è un onore - ha evidenziato Pasqua - è stato il mio designatore, un grandissimo arbitro e un grandissimo uomo. Stefano fa parte di me”. Un riconoscimento che “è per tutta l’associazione - ammette il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi - Eravamo affezionati a questo ragazzo, aveva un futuro da grande dirigente e ricordarlo con questo premio è un onore”. È anche giornata di notizie, visto che proprio dal palco del Premio Bearzot, Nicchi ha annunciato: “Se parleranno gli arbitri dopo le partite? Quando avremo la sala Var. Sarà qualcosa di unico al mondo ci sarà una grande visibilità, per gli arbitri e per tutto il calcio italiano. Corriamo per arrivare primi, non secondi”. 

 

Composizione della Giuria del Premio Nazionale US ACLI Enzo Bearzot 2019: 

Presidente - Gabriele Gravina (Presidente FIGC)

Presidente onorario - Giancarlo Abete

Presidente onorario - Marco Galdiolo 

Coordinatore Premio - Enrico Varriale (vice direttore Rai Sport)

 

Componenti: 

Auro Bulbarelli (Direttore Rai Sport), Xavier Jacobelli (Direttore Tuttosport), Andrea Di Caro (Vice Direttore Gazzetta dello Sport), Danilo Di Tommaso (Responsabile Comunicazione e rapporti con i media del CONI), Damiano Lembo (Presidente US Acli), Matteo Marani (Vice Direttore Sky Sport), Piercarlo Presutti (Capo Redattore ANSA Sport Nazionale), Roberto Rossini (Presidente Nazionale Acli), Ivan Zazzaroni (Direttore Corriere dello Sport). 

 

Albo d’oro: 

2019 - Roberto Mancini 

2018 - Eusebio Di Francesco 

2017 - Maurizio Sarri 

2016 - Claudio Ranieri 

2015 - Massimiliano Allegri 

2014 - Carlo Ancelotti 

2013 - Vincenzo Montella 

2012 - Walter Mazzarri 

2011 - Cesare Prandelli

 

 

La motivazione della Giuria: 

 

“Innamorato del calcio giocato bene e dei giovani, Roberto Mancini è l’uomo giusto per rilanciare l’amore degli italiani verso la Nazionale. Lo sta facendo in questa fase della sua nuova esperienza azzurra e la speranza è che possa continuare a farlo ripercorrendo le orme del grande Enzo Bearzot, con cui pure non ebbe un rapporto facile da giocatore ma che anche per lui rappresenta un modello da seguire nel ruolo di commissario tecnico. Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’ 2019 a Roberto Mancini”.

 

 

SCHEDA MANCINI

 

Sven Goran Eriksson lo considerava il suo braccio destro e già all’epoca un “allenatore in campo”, Vujadin Boskov ne disegnò da subito le grandi doti ma lo vedeva più dirigente. Una carriera al top, prima da giocatore e ormai da quasi 20 anni da allenatore. Dopo aver vinto il suo ultimo scudetto da calciatore a quasi 36 anni, Roberto Mancini ha coronato la sua carriera nel calcio proprio grazie alla Nazionale italiana, crasi perfetta tra le sue qualità umane, professionali e da uomo di campo a tutto tondo. Il selezionatore ideale secondo il suo mentore Eriksson, il primo a lanciarlo al suo fianco da ‘secondo’ sulla panchina della Lazio quando lo svedese si trasferisce in Inghilterra. Mancini lascia i biancocelesti per diventare allenatore della Fiorentina vincendo subito la Coppa Italia. Dopo una serie di sconfitte nella stagione 2001-02, abbandonerà anche questa panchina, per essere richiamato alla Lazio nel maggio 2002. Da predestinato, la carriera del ‘Mancio' decolla nel 2004 quando lo chiama l’Inter. Nella prima stagione in nerazzurro si aggiudica subito la Coppa Italia dopo 23 anni dall’ultimo successo del Biscione, vittoria seguita da quella in Supercoppa Italiana. Al termine della stagione 2005/06 l’Inter finisce terza alle spalle di Juventus e Milan, ma a seguito degli sviluppi di Calciopoli ai nerazzurri verrà assegnato lo scudetto a tavolino. Sul campo, invece, l’Inter di Mancini lo vincerà l’anno seguente con cinque giornate di anticipo e 97 punti in classifica, ciclo vincente che prosegue nel 2007-08 con la conquista del 16º Scudetto all’ultima giornata. Dopo più di un anno di inattività, Mancini firma con il Manchester City dello sceicco Mansur dove resterà per ben cinque stagioni, allenando campioni del calibro di Tevez, Aguero, Silva, Yaya Touré, oltre a rivitalizzare Mario Balotelli in un binomio che dall’Inter si era sempre dimostrato vincente, e concludendo il suo ciclo Oltremanica con una Premier League, una FA Cup e una FA Charity Shield vinte. Passato al Galatasaray nel 2013, vince una Coppa di Turchia ma fallisce l’obiettivo di strappare il campionato al Fenerbahce. Meno avvincenti i successivi incarichi prima della chiamata in Azzurro, ancora all’Inter e allo Zenit San Pietroburgo. Il 14 maggio 2018 viene nominato commissario tecnico della Nazionale italiana dall’allora commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini. Obiettivo, far tornare l’entusiasmo per i colori azzurri dopo il mancato approdo ai Mondiali di Russia. Le sue prime parole da ct sono state: “Per me che ho messo piede per la prima volta a Coverciano nel 1978 diventare ct è la cosa più bella”. A convocarlo per la prima volta nella nazionale maggiore fu proprio Enzo Bearzot nel 1984, con il quale tuttavia ruppe subito. A distanza di 35 anni, oggi il ‘Vecio’ sarebbe orgoglioso di lui.