CALCIO GIOVANILE: IL PUNTO SULLA RIPRESA DELLE ATTIVITA’

La stagione del calcio giovanile ha ripreso la sua marcia a vele spiegate: finita la sosta, le oltre 130 squadre di calcio a5 e calcio a8 sono già tornate in campo per contendersi i rispettivi campionati di categoria.

La stagione del calcio giovanile ha ripreso la sua marcia a vele spiegate. Terminata la sosta natalizia, durata quasi un mese, le oltre 130 squadre di calcio a5 e calcio a8 iscritte a tutte le categorie in programma (Minipulcini, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Under 19 e Under ‘94-‘95-‘96) sono tornate a disputare le rispettive gare già da quasi tre settimane. Un esercito di migliaia di giovani, di età compresa tra i 6 e i 19 anni, che si sta dando battaglia sui campi di tutta Roma. E così, alle porte di febbraio, siamo di fatto a metà cammino del torneo che ha aperto la stagione sportiva del calcio giovanile targato Us Acli: presentati il 27 settembre scorso e cominciati il 9 novembre, i campionati si concluderanno tra soli tre mesi, con le finalissime previste in aprile.

A questo punto della stagione – ci spiega il responsabile del calcio giovanile, Lucio Canacari, uno che di tempo e di risorse ne ha investiti enormemente in questi anni per il settore – il bilancio è più che positivo. Soprattutto dal punto di vista della disciplina. Quello che infatti mi preme sottolineare è l’assoluta mancanza di problemi di qualsiasi natura disciplinare: mentre negli anni scorsi qualcosa, anche se di poco conto, era successo (ricorsi, squalifiche, ecc. ndr), in quest’annata tutto sta andando per il verso giusto. I ragazzi in campo sanno che perdere non è bello, ma la dimostrazione del fair play è semplicemente eccezionale! Il lato agonistico, infatti, non manca, e non può mancare, in tutti gli sport come nel calcio, ma con gli anni hanno imparato a rispettarsi, cementificando in questo modo il loro rapporto”.

Il punto fermo – gli fa eco Gady Funaro, delegato della Presidenza Us Acli per il settore Giovanile – resta la valenza educativa di questo sport: da sempre il fair play, il rispetto dell’avversario, del compagno e dell’arbitro, sono valori fondamentali che per noi vanno oltre il risultato sportivo. Il ruolo dei genitori, poi, è fondamentale: sono le nostre spalle per compiere la missione più importante, ovvero quella educativa. Volevo sottolineare che, oltre alle tante società sportive, molte delle quali nuove, sono presenti anche le parrocchie che si sono affacciate al campionato giovanile”.

Con così tante formazioni impegnate siamo di fronte al record (iscrizioni e partecipazione) per la manifestazione: un successo che si migliora di anno in anno, non solo nei numeri, quanto nello spirito e soprattutto nella fase organizzativa. Piena soddisfazione, quindi, per il lavoro svolto da Lucio e tutto lo staff per la riuscita di questi tornei che ormai vanno avanti da quasi 20 anni. “C’è contentezza – continua Lucio Canacariper aver creato qualcosa di veramente buono che nel tempo si è stabilizzato. Specie in anni difficili, come quelli che stiamo vivendo per via della crisi, riuscire a coinvolgere così tante squadre e società è assai importante: se è vero che nel calcio tutto risulta più facile, la realtà del calcio a5 e calcio a8 è ben diversa e i numeri che abbiamo raggiunto ci riempiono di orgoglio. Il crescente interesse è testimoniato anche dal fatto che alcune nuove società ci hanno già contattato per la prossima Coppa Acli”.

Boom di numeri, ma non solo. “Vedere così tanta gente – genitori, fratelli, parenti, amici – a bordo campo quando giocano i ragazzini è una vera e una grande soddisfazione. Il pubblico – spiega ancora Lucio Canacariviene sempre ricompensato da gesti di assoluta sportività: a fine match i giovani si abbracciano a metà campo, dandosi la mano, e corrono verso il pubblico. Alla mia età, con così tanti anni di esperienza nel settore, posso dire di averne viste tante, eppure credo che ho ancora più da imparare dai giovani, che insegnare”. In particolare Lucio (visibilmente emozionato solo a parlarne!) fa riferimento al gesto di Giordano che nel corso di una partita mentre era palla al piede involato verso la porta avversaria non ha esitato un secondo a fermarsi all’altezza del dischetto del rigore per permettere i soccorsi a un avversario accasciato a terra a diversi metri di distanza. “Esempi del genere – assicura Lucio Canacari – non se ne vedono spesso: questo è quello che mi spinge ad andare avanti con questo lavoro”.

Bilancio senza dubbio positivo anche per un altro progetto, legato ovviamente al calcio giovanile, in pista solo da pochi mesi, stiamo parlando della prima scuola calcio Us Acli. “Un’idea vincente – rimarca Gady Funarovisto che abbiamo creato dal nulla una nuova realtà con due squadre. Aggregando un bel gruppo di giovani della periferia sud orientale di Roma. Questo è importante, soprattutto perché nel quartiere della Romanina i divertimenti per i giovani scarseggiano e questo fa dell’impianto sportivo un punto di ritrovo e aggregazione notevole”.

 

Edoardo Massimi