FREE STUDIO: PASSIONE PER IL CALCIO, DA PIU’ GENERAZIONI, AL GRIDO DI “DAJEEE”
Quella del Free Studio è una storia che parte da molto lontano. Non tanto per dire, ma realmente: il primo campionato a cui la squadra partecipa è datato addirittura 1975.
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Roma, 25 marzo 2013 – Quella del Free Studio (eh sì, sostantivo maschile, e non “la” Free Studio come pensavo. Mi mette subito in guardia Riccardo Modiano puntualizzando con due semplici, ma efficaci, parole: “semo omini”) è una storia che parte da molto lontano. Non tanto per dire, ma realmente: il primo campionato a cui la squadra partecipa è datato addirittura 1975. Stiamo parlando di quasi 40 anni fa! Era un torneo ex alunni e il Free Studio esordiva come squadra. L’appellativo in verità nasceva da un luogo del quartiere Trieste: una stanza, anzi più precisamente la portineria di casa di un componente del gruppo, dove alcuni amici adolescenti, di 16-17 anni, ascoltavano musica jazz, leggendo libri, parlando del più e del meno, lontano dai genitori. Poi arriva lui, Riccardo Modiano e comincia la storia del Free Studio: si gioca a pallone e basket, e la stanza viene occupata con una “meravigliosa pista a quattro corsie per le macchinette policar. Grandi sessioni di prove interrompevano i nostri studi universitari. Per il calcio, invece, ogni cortile, parchetto o strada andava bene”. Oggi, a distanza di quasi quattro decadi, c’è chi è diventato scrittore di successo, chi gioca ancora nel Free Studio, chi fa onorare la maglia ai suoi figli. Eppure “il Free Studio non ha una struttura ben precisa: la squadra è affidata alla buona volontà di ognuno di noi che porta amici e cerca di creare un clima sano in cui si condividono pochi e basilari principi di onestà e correttezza con lo sguardo al divertimento”.
Riccardo, a 56 anni sei ancora parte di questa squadra. Chi sono i tuoi compagni “storici”? “Guido Ingrao, di un anno più giovane, così come Stefano Bonagura. E poi ci sono Stefano Brunori, che di anni ne ha 59, e Giuseppe Lazzarino, di 58: loro due, in realtà, appartenenti a una squadra nostra concorrente nella preistoria. Una volta che questa squadra, Palazzo Sport, venne sciolta i più irriducibili sono passati al "nemico" con la passione di sempre”.
C’è anche chi vanta un bel record in squadra…“È Carmelo Pappalardo, oggi quarantenne: lui è stato il più giovane giocatore del Free Studio, ad appena 16 anni. Come Rivera!”.
E poi? “Beh, fra i “diversamente ragazzi" c’è anche Giorgio Nassisi, un altro che di anni ne ha 40 e che da almeno 15 segna con noi. Da qualche tempo sono subentrai i figli di Guido Ingrao, Stefano Brunori e Giuseppe Lazzarino, rispettivamente Giuliano, Valerio e Giacomo. Aspettiamo anche i nipoti…”
Ripercorriamo la storia del Free Studio nel Campionato Us Acli. “La prima iscrizione mi pare fosse quella del 2000 o del 2001. La memoria mi tradisce, non ricordo bene. I risultati sono sempre stati così e così, qualche volta siamo entrati nei play off e in due occasioni nella finale dei play out”.
Cosa vi ha spinto a iscrivervi anche per l’edizione in corso? “Non vogliamo passare il sabato nei centri commerciali...”.
Con questo spirito l’obiettivo stagionale qual è? “Dato per certo dalla matematica che ora i play off sono irraggiungibili, posso dire che sicuramente ci aspettavamo di meglio, ma abbiamo dovuto far fronte a molti infortuni e defezioni, specie nelle partite più abbordabili. E poi ci è mancato il nostro bomber, Nassisi, punto di forza in attacco di questi ultimi anni. A poche giornate dalla fine della prima fase, comunque, salvo il gruppo: è bello vedere che scendiamo ancora in campo giovani e meno giovani, ma con lo stesso spirito. Potendo, invece, cancellerei tutte le partite perse con più di tre gol di scarto…”.
Come volete chiudere questa prima fase? “Ci aspettiamo sei punti nelle prossime tre partite da giocare. Decidessero loro chi perde…! Comunque la nostra classifica non è male: potremmo addirittura terminare al quinto posto. Siamo consapevoli del fatto che abbiamo un ottimo portiere, punto di forza della squadra, e aspettiamo il rientro di Nassisi. Ma dovremo lavorare di più sulla condizione atletica, tallone d’Achille del Free Studio. Sarà l’età…”.
Infatti andate forte nei primi tempi per poi calare nella ripresa…”Nella prima frazione andiamo molto bene, poi nel secondo tempo perdiamo sempre o quasi. Sarei curioso di vedere una classifica dei soli primi tempi. Ma l’importante è lo spirito, che è sempre lo stesso: giochiamo per stare insieme, farci due risate, e l’impegno, per quello che ognuno di noi può dare, è il massimo. Ci carichiamo con il nostro motto “Dajeee”. Ora ci aspettano i play out e il prossimo anno certamente rigiocheremo: non vi sbarazzerete di noi così facilmente!”.
Considerata l’età, e gli impegni lavorativi e familiari, come riuscite a portare avanti il gruppo? “Siamo quasi tutti di Roma Nord: quartiere Trieste, Salario, Parioli, Nomentano, Monte Sacro. Da qualche anno non ci alleniamo più insieme, comunque alcuni si incontrano il martedì a calciotto al Futbol Club, altri fanno da sé. Più che altro ci si tiene in forma in competizioni di calcetto. Per anni, invece, l’appuntamento fisso è stato il martedì a Valle Aurelia: si giocava a calcio ed eravamo quasi tutti della squadra”.
Ringraziamo per la disponibilità e la simpatia Riccardo Modiano (che indica la Unidos squadra più forte del Girone Nord) e auguriamo al Free Studio "in bocca al lupo" per la seconda fase.
EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa U.S. ACLI)