UNITED CITY: PERSONE UNITE IN UN PROGETTO DI CALCIO

Una storia non banale, dove c’è dentro un po’ di tutto...

Roma, 4 marzo 2013 – Una storia non banale, dove c’è dentro un po’ di tutto: un giocatore di origini spagnole con esperienza londinese, i trascorsi di amicizia del presidente con il guru del calcio giovanile targato Us Acli, Lucio Canacari, un paio di elementi che il torneo lo conoscono bene, avendo giocato con la storica maglia della MC84, e un forte spirito di aggregazione, che poi è all’origine del nome. Ecco allora spiegato l’appellativo di United City. In italiano, in effetti, la traduzione stonerebbe un pochino (“Città Unita”) ma il concetto è inequivocabile e rende bene l’idea di un progetto nato con l’obiettivo di riunire persone. Come accade in una città, appunto. E questo progetto ha preso il via da poco, appena nel 2011, quando Mauro Militi ha cominciato a fare i primi – timidi, ammette di persona - passi nel mondo dei tornei amatoriali e poi, perché no, spinto dalla passione del pallone e dalla voglia di fare gruppo, ha concretizzato il tutto addirittura con un atto formale scritto in data 3 settembre 2012. La United City 2011 nasce per volontà anche di Annarita Collalti, oggi Vice Presidente, Atena Mocanu, Socio Consigliere Amministrativo, Marco Di Fazio, Socio e Direttore Sportivo, Roberto Casassa, Socio collaboratore ed Emanuele de Marchi, Socio e Webmaster. Cariche rilevanti, che sottolineano la serietà e l’importanza di una squadra che vuole andare lontano. Ma che per adesso, però, si accontenta di quanto fatto di buono nella prima parte della stagione. La classifica, al momento, parla chiaro: la United City – squadra inserita nel Girone Nord – è lontana nove lunghezze dal quarto posto utile alla qualificazione ai play off, ma in considerazione del fatto che è la prima partecipazione al Campionato di Calcio Provinciale Us Acli i risultati sono il giusto equilibrio di ciò che oggettivamente possiamo raggiungere ora, in linea con le aspettative e gli obiettivi che la società si è imposta”. Così la pensa Mauro Militi, il Presidente della United City, che realisticamente sa che la qualificazione alla fase di maggior importanza sarà ormai traguardo raggiungibile nella prossima edizione. “I play off, a questo punto della stagione, sinceramente non sono più alla nostra portata. Siamo ancora in una fase di rodaggio, cosa normale per una squadra alla prima esperienza in un torneo molto competitivo come questo”. Non c’è rammarico nelle sue parole, ma si intuisce che qualcosa si poteva mettere a posto prima. “In effetti gli incontri che potevamo portare a termine con ben altri risultati ormai sono troppi e ci condannano, ma nella nostra mente e nella nostra voglia sappiamo che finché c’è la matematica ci sarà sempre spazio alla speranza”.

Mauro, scorrendo i più recenti risultati, si nota che avete portato a casa appena due punti nelle ultime quattro gare giocate. Il turno di riposo osservato la scorsa settimana è arrivato allora proprio nel momento più adatto a rimettere a posto le idee...Certamente! Soprattutto se penso che ci aspetta un trittico di gare con le migliori quindi le idee o le facciamo venire oppure soffriremo, almeno per esser degni nella lotta”.  

Già, un trittico di match impegnativi. Veniamo subito al prossimo, da capogiro, quello di domani 5 marzo. Sul programma della diciassettesima giornata si legge: Ristorante Portobello contro United City 2011. La vostra squadra va sul campo della capolista, unica formazione ancora imbattuta della 41.ma edizione del Campionato. Che contromosse state studiando per fare il “colpaccio” della stagione?Rimedi per sconfiggere questa corazzata, al momento, non ne abbiamo. Forse, per pre-tattica, mi aspetto e voglio una partita di orgoglio e sportività da parte dei miei ragazzi, due parole che peraltro conoscono molto bene. Poi, se il campo ci darà ragione saremmo ancor più contenti di aver sconfitto i primi della classe. E, chissà, aver riaperto i giochi per la nostra qualificazione”.

Mi pare di capire, però, data la necessità di punti che avete, che è una partita per voi da “dentro o fuori”.No, non credo, visti anche gli altalenanti risultati delle squadre concorrenti”.

A prescindere dal risultato del campo, pensi che la Portobello sia la squadra che chiuderà in vetta il Girone?I risultati per ora dicono proprio questo, ma la Futbol Montesacro ha tutte le carte per operare il sorpasso.”.

Il centrocampo, me lo suggerisci tu, è il vostro miglior reparto. Cosa vi manca, invece, per il salto di qualità?La difesa, a volte, difetta di quel pizzico di agonismo che ho invece visto in altre squadre e che noi teniamo nascosto. Così facendo, chiaramente, regaliamo ghiotte occasioni agli avversari. Ma il nostro è un raggruppamento molto equilibrato e questo ci da fiducia: il livello del torneo è buono, discretamente livellato, anche se alcune squadre che in classifica dimostrano di aver di più, in realtà poi in campo ciò non si nota”.

Facciamo un passo indietro. Cosa vi ha spinto a iscrivervi a questa manifestazione?La passione per il calcio e un po’ per i vecchi trascorsi del Presidente con l'Us Acli quando allenava i piccoli e i ragazzi al fianco di Lucio Canacari”.

Dove e quante volte vi allenate?Una seduta settimanale se abbiamo la partita di lunedì, altrimenti due. Il campo è il Renato Fiorentini, di Via Galatea 48, in zona la Rustica”.

E come siete strutturati?Da Presidente sono anche co-allenatore con Marco di Fazio. Capitano è Alberto Canto, di origini spagnole, giocatore proveniente da una realtà inglese, la FC Deportivo Galizia, che nel 1968 insieme a un gruppo di immigrati galiziani formò una squadra di calcio a ovest di Londra. Che dire poi del simpaticissimo Stefano Foriglio, vice del vice capitano! E ancora Fausto Frau, energica persona che aiuta nel tenere allegro il gruppo, Lombardi e Onori, provenienti dalla storica MC 1984, ma che purtroppo per infortunio rimarranno fuori dai giochi per un bel po’. Anche se restano sempre vicini con il contributo della presenza fisica e morale. Gli altri sono tutti nuovi arrivi, in una rosa composta da 27 elementi”.

A differenza di altre squadre che abbiamo ospitato con altrettante interviste nelle passate settimane sul sito dell’Us Acli, la United City 2011 non ha un motto ma ciò che meglio identifica lo spirito della squadra è la frase di Tim Tebow (giocatore professionista di football americano), che appare sul loro sito ufficiale http://united-city.jimdo.com e che noi abbiamo voluto riportare per esteso a chiusura di questo articolo.

Per essere capace di avere un’influenza positiva su qualcuno, per fare di un gruppo di ragazzi una squadra vincente, stando insieme ogni giorno per un anno e anche di più, devi trovare un terreno comune. Questo terreno comune è il nostro sport. E quando i tuoi compagni si accorgeranno che vai sul campo e ti impegni con tutto te stesso giorno dopo giorno, ti rispetteranno per come giochi. Poi, questo rispetto diventerà amicizia. E questa amicizia potrà crescere, fino a diventare amore. Allora, giocheranno per te. Se segui questo cammino, quando dirai qualcosa le tue parole avranno un significato. Cerca di entrare in campo così, ogni giorno 

EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa U.S. ACLI)