PRIMO SOCCORSO: ANCORA UN SUCCESSO PER L’INIZIATIVA US ACLI
Per il terzo anno consecutivo l’Us Acli di Roma, nell’ambito della campagna di prevenzione sul primo soccorso

PRIMO SOCCORSO: ANCORA UN SUCCESSO PER L’INIZIATIVA US ACLI
Roma, 4 febbraio 2013 – Per il terzo anno consecutivo l’Us Acli di Roma, nell’ambito della campagna di prevenzione sul primo soccorso, ha organizzato un corso di Basic Life Support Defibrillation per rappresentanti, operatori e dirigenti delle associazioni sportive affiliate, e aperto anche a personale non tesserato. Dopo il successo delle due precedenti esperienze, quest’anno il Corso ha formato altre 83 persone. Numeri importanti, complessivamente quasi 250, che confermano la priorità dell’Us Acli per il primo soccorso. L’iniziativa, nata nel 2011 proprio in seguito alla morte di un ragazzo ventottenne, deceduto sul campo di calcio per arresto cardiaco nel pieno svolgimento di un torneo amatoriale, ha lo scopo di fornire una adeguata e opportuna formazione, educazione e informazione sul tema a tutti gli operanti nel settore, con l’auspicio che eventi sportivi non si tramutino mai più in tragedie, spesso dovute al non tempestivo intervento di personale capace alle operazioni di primo soccorso e alla cronica mancanza dei defibrillatori. Ne abbiamo parlato con Luca Serangeli, presidente dell’Us Acli provinciale.
Luca, ancora una volta siamo qui a sottolineare i numeri dei Corsi Blsd: oltre 60 partecipanti il primo anno, quasi 100 il secondo, 83 stavolta. Insomma, queste iniziative piacciono, eccome. Anche quest’anno si è andati oltre le aspettative? “I dati dimostrano quanto fatto di buono nelle precedenti edizioni e l’accresciuta sensibilità di tante persone su un tema che per noi dell’Us Acli è di primaria importanza. Inizialmente erano state programmate tre giornate di formazione, poi, visto il grande interesse riscontrato e la richiesta da parte delle società, abbiamo pensato di aggiungere un quarto appuntamento. Non possiamo che ritenerci soddisfatti, e orgogliosi, di quanto fatto. Come di consueto, ci sono state lezioni teoriche e verifiche pratiche, con la consegna finale dell’attestato. Ricordo anche, tra l’altro, che al Corso hanno preso parte tecnici già in possesso delle competenze acquisite, che dovevano aggiornare la loro formazione. Del resto, la legge obbliga a ripeterlo ogni anno, quindi chi ha già l’abilitazione dovrà prender parte anche ai corsi successivi: è giusto che sia così, in questo settore è necessario essere sempre aggiornati”.
Sei stato di parola anno dopo anno. Come si dice in questi casi, vale la regola del "non c'è tre senza quattro"? “Senza dubbio non ci fermiamo qui. Anzi, ormai la macchina è avviata e l’obiettivo è quello di andare avanti, cercando di formare nuove professionalità e migliorarci, laddove possibile, per il beneficio di tutti, noi organizzatori e partecipanti. Del resto, al prossimo Congresso, uno dei punti fermi della mia relazione per il nuovo quadriennio sarà proprio la tutela sanitaria: quindi, lo confermo sin da ora, che i Corsi di Blsd saranno organizzati anche negli anni a venire”.
Per poi, come successo in passato, anche donare i defibrillatori alle società affiliate affinché ne facciano buon uso…”Ovviamente, continueremo a devolvere le apparecchiature per il primo soccorso ai nostri associati, a partire da quelli che ricevemmo dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, nel 2010. Ricorderanno tutti che la scorsa primavera, presso la Parrocchia di San Raimondo Nonnato, abbiamo consegnato diversi defibrillatori alle società Us Acli”.
Proprio in quella occasione avevi ricordato e sottolineato l’obiettivo dei Corsi Blsd. “Eh sì, dal giorno dopo del decesso del giovane ragazzo in campo, nel 2010, l’Us Acli ha cercato di portare avanti qualcosa di costruttivo, agendo con fatti concreti. Mi sembra che siamo stati ancora una volta di parola”.
Un riconoscimento va anche dalla Fondazione Giorgio Castelli, sul cui sito si legge che “l’Us Acli, molto responsabilmente, ha caldeggiato l’addestramento alle manovre di rianimazione e utilizzo del defibrillatore dei propri operatori e dirigenti sportivi”. “Ringraziamo la Fondazione che quest’anno, per la prima volta, ha riconosciuto la professionalità del nostro impegno ospitando le lezioni del Corso, tenute – ci tengo a dirlo – dal personale medico dell’Università di Tor Vergata in Roma. È una collaborazione molto stretta quella che abbiamo con la Fondazione Castelli, duratura e siamo sicuri di portarla avanti, anche con altre iniziative”.
EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa US ACLI)
Roma, 4 febbraio 2013 – Per il terzo anno consecutivo l’Us Acli di Roma, nell’ambito della campagna di prevenzione sul primo soccorso, ha organizzato un corso di Basic Life Support Defibrillation per rappresentanti, operatori e dirigenti delle associazioni sportive affiliate, e aperto anche a personale non tesserato. Dopo il successo delle due precedenti esperienze, quest’anno il Corso ha formato altre 83 persone. Numeri importanti, complessivamente quasi 250, che confermano la priorità dell’Us Acli per il primo soccorso. L’iniziativa, nata nel 2011 proprio in seguito alla morte di un ragazzo ventottenne, deceduto sul campo di calcio per arresto cardiaco nel pieno svolgimento di un torneo amatoriale, ha lo scopo di fornire una adeguata e opportuna formazione, educazione e informazione sul tema a tutti gli operanti nel settore, con l’auspicio che eventi sportivi non si tramutino mai più in tragedie, spesso dovute al non tempestivo intervento di personale capace alle operazioni di primo soccorso e alla cronica mancanza dei defibrillatori. Ne abbiamo parlato con Luca Serangeli, presidente dell’Us Acli provinciale.
Luca, ancora una volta siamo qui a sottolineare i numeri dei Corsi Blsd: oltre 60 partecipanti il primo anno, quasi 100 il secondo, 83 stavolta. Insomma, queste iniziative piacciono, eccome. Anche quest’anno si è andati oltre le aspettative? “I dati dimostrano quanto fatto di buono nelle precedenti edizioni e l’accresciuta sensibilità di tante persone su un tema che per noi dell’Us Acli è di primaria importanza. Inizialmente erano state programmate tre giornate di formazione, poi, visto il grande interesse riscontrato e la richiesta da parte delle società, abbiamo pensato di aggiungere un quarto appuntamento. Non possiamo che ritenerci soddisfatti, e orgogliosi, di quanto fatto. Come di consueto, ci sono state lezioni teoriche e verifiche pratiche, con la consegna finale dell’attestato. Ricordo anche, tra l’altro, che al Corso hanno preso parte tecnici già in possesso delle competenze acquisite, che dovevano aggiornare la loro formazione. Del resto, la legge obbliga a ripeterlo ogni anno, quindi chi ha già l’abilitazione dovrà prender parte anche ai corsi successivi: è giusto che sia così, in questo settore è necessario essere sempre aggiornati”.
Sei stato di parola anno dopo anno. Come si dice in questi casi, vale la regola del "non c'è tre senza quattro"? “Senza dubbio non ci fermiamo qui. Anzi, ormai la macchina è avviata e l’obiettivo è quello di andare avanti, cercando di formare nuove professionalità e migliorarci, laddove possibile, per il beneficio di tutti, noi organizzatori e partecipanti. Del resto, al prossimo Congresso, uno dei punti fermi della mia relazione per il nuovo quadriennio sarà proprio la tutela sanitaria: quindi, lo confermo sin da ora, che i Corsi di Blsd saranno organizzati anche negli anni a venire”.
Per poi, come successo in passato, anche donare i defibrillatori alle società affiliate affinché ne facciano buon uso…”Ovviamente, continueremo a devolvere le apparecchiature per il primo soccorso ai nostri associati, a partire da quelli che ricevemmo dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, nel 2010. Ricorderanno tutti che la scorsa primavera, presso la Parrocchia di San Raimondo Nonnato, abbiamo consegnato diversi defibrillatori alle società Us Acli”.
Proprio in quella occasione avevi ricordato e sottolineato l’obiettivo dei Corsi Blsd. “Eh sì, dal giorno dopo del decesso del giovane ragazzo in campo, nel 2010, l’Us Acli ha cercato di portare avanti qualcosa di costruttivo, agendo con fatti concreti. Mi sembra che siamo stati ancora una volta di parola”.
Un riconoscimento va anche dalla Fondazione Giorgio Castelli, sul cui sito si legge che “l’Us Acli, molto responsabilmente, ha caldeggiato l’addestramento alle manovre di rianimazione e utilizzo del defibrillatore dei propri operatori e dirigenti sportivi”. “Ringraziamo la Fondazione che quest’anno, per la prima volta, ha riconosciuto la professionalità del nostro impegno ospitando le lezioni del Corso, tenute – ci tengo a dirlo – dal personale medico dell’Università di Tor Vergata in Roma. È una collaborazione molto stretta quella che abbiamo con la Fondazione Castelli, duratura e siamo sicuri di portarla avanti, anche con altre iniziative”.
EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa US ACLI)