PRONTI I NUOVI ALLENATORI US ACLI

In Italia, si sa, ci sono 60 milioni di abitanti che, puntualmente, ogni domenica si “trasformano” in altrettanti allenatori di calcio.


Roma, 7 dicembre 2012 – In Italia, si sa, ci sono 60 milioni di abitanti che, puntualmente, ogni domenica si “trasformano” in altrettanti allenatori di calcio. Dai grandi ai più piccini, esperti o presunti tali, chiunque si sente il mister della propria squadra del cuore sventolando consigli a destra e a manca pensando, in buona fede, che al posto del vero allenatore lui sarebbe stato decisamente meglio. Eppure, quello dell’allenatore, è un mestiere vero, che necessita di molta formazione teorica, adeguata preparazione fisica ma anche tanta esperienza pratica. Ne sanno qualcosa quelli dell’Us Acli che, per il secondo anno consecutivo, hanno organizzato un corso per diventare allenatori: 8 giornate di formazione, una decina di docenti coinvolti di indubbio spessore, lezioni teoriche multidisciplinari e prove sul campo. Il corso, partito il 21 novembre, si chiuderà il 15 dicembre, data in cui i circa 20 partecipanti entreranno ufficialmente a far parte della schiera degli allenatori Us Acli. Uno di questi è Lucio Canacari, che di esperienza ne ha proprio da vendere: pensate che ha in tasca il patentino dal 1979, un anno prima che nascesse colui che ha scritto l’articolo che state leggendo!

 

Contattato telefonicamente, Lucio ci tiene subito a sottolineare che il corso organizzato dall’Us Acli, e di cui lui è ovviamente uno degli artefici nonché docente, è stato indetto anche su richiesta delle società affiliate all’Associazione, dopo i buoni risultati conseguiti con quello dello scorso anno, che aveva visto la presenza di 40 iscritti. “Questa edizione – ci spiega Canacari – ha meno iscritti, ma la qualità resta altissima. C’è anche una donna tra i partecipanti. Noi, ma anche loro, siamo tutti soddisfatti: in alcuni casi le lezioni sono terminate con applausi e standing ovation”. Visto il successo di questa seconda edizione c’è da pensare che nella sede dell’Us Acli sia tutto pronto per il prossimo corso. E infatti, Lucio ci spiega che “per il 2013 cominceremo a muoverci per tempo: a maggio vorremmo iniziare tutto il lavoro dietro le quinte, pronti a partire a ottobre alla grande. L’obiettivo è fare un corso più lungo e articolato”.

 

Lucio, in un’intervista dello scorso anno, mettevi l’accento sulla formazione quale caratteristica fondamentale per diventare allenatori. Qual è, secondo te invece, la qualità che non dovrebbe mai mancare in un aspirante mister? “La cosa più importante è che sappia lavorare con i bambini e creare un gruppo di lavoro dove tutti i componenti siano e si sentano parte integrante. Sembra una frase fatta, che sentiamo dire molto spesso, ma è la verità: la base è saper fare gruppo. Poi, certamente, anche la tecnica e la preparazione atletica sono fondamentali: non possono e non devono mancare”.

 

Quanta formazione serve per diventare allenatori? “Diciamo che dopo circa 8-10 anni di ‘tirocinio’ si può essere buoni allenatori. Come età anagrafica, dico che a 30 si può essere maturi per questa carriera. Stramaccioni, l’allenatore dell’Inter, è un esempio da seguire: dai giovani è passato in prima squadra ad un’età giovanissima. È un caso raro, ma di assoluto successo. Il mio consiglio, comunque, resta quello di cominciare presto e saper crescere con i giusti tempi”.

 

Un errore che capita spesso a chi intraprende questo percorso? “Non considerare i ragazzi che giocano di meno: va data importanza a chi sta in panchina! Sono loro che fanno, spesso, vincere le partite e i campionati. Se un giocatore entra a gara iniziata e sente la fiducia del suo allenatore, non c’è dubbio che ci metterà l’anima per il bene suo e della squadra; in caso contrario diventa controproducente per il gruppo. Ma è l’allenatore che deve considerarlo in modo adeguato: il rapporto tra il mister e chi gioca di meno è fondamentale”. 

 

EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa US ACLI)