Il Nostro Papa

Il Nostro Papa

Disse Pietro: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi!" (Giovanni 13, 33-36).

Dall’Habemus Papam del 16 Ottobre 1978, noi lo abbiamo seguito ovunque nei suoi Pellegrinaggi, nei suoi Viaggi, nelle sue Preghiere, sulla Radio, in Televisione. Noi lo abbiamo seguito fino alla morte ed oltre ad essa.

Forte nella sua debolezza. Coerente nel suo amore fiducioso alla Vergine Santissima. E’ stato il Papa dei record, dei lunghi viaggi e dei grandi incontri. E’ stato il Papa dei diritti umani e della solidarietà verso le persone deboli ed indifese. E’ stato il Papa dei giovani. L’unico che abbia saputo parlare al cuore dell’uomini e soprattutto dei ragazzi. E’ stato il Papa del Perdono, dimostrandolo nella cella di Alì Agca, a cui una mano divina deviò il colpo che avrebbe dovuto essere fatale.

E’ stato il Papa che ha caricato su di se i peccati della Chiesa e dell’Umanità, esattamente come fece Gesù Cristo duemila anni prima facendosi crocifiggere. E’ stato un Papa senza frontiere, senza barriere e senza differenze tra gli uomini, ricercando tra i popoli e le diversità di credenza l’Unità nell’Amore di Dio. Storiche sono state le visite a moschee e sinagoghe, nella sua lunga corsa al dialogo con le altre confessioni religiose. Qualcuno lo ha considerato il “Maratoneta di Dio” e lui ha dato senso a questo soprannome non risparmiandosi neanche in punto di morte. Un giorno disse: “Non c’è Pace senza Giustizia, non c’è Giustizia senza Perdono!”

Nelle sue ultime ore tutto il mondo è rimasto incollato alla televisione a soffrire insieme al Lui. Finché  il fedele Navarro non annuncio al mondo la morte del Santo Padre. Da lì a poco si passava dal dolore allo sgomento e dallo sgomento alla gioia per aver vissuto nella sua epoca ed aver avuto l’opportunità di testimoniare che quest’uomo poteva essere solo Santo. “Santo Subito!” hanno gridato spontaneamente molti suoi sostenitori presenti nella Piazza San Pietro nel giorno del suo ultimo saluto. Con il vento di Dio che spirava sul famoso Vangelo che chiuse le pagine di questa incredibile Santità.

Ho vissuto da vicino quelle fasi ed ho visto la moltitudine delle genti che lo hanno amato da sempre, anche senza rendersene conto. Abbiamo sofferto di più per non averlo dimostrato a sufficienza, mentre lui era in vita e che solo in morte abbiamo capito la sua reale grandezza, Magnus.

Il Papa che sfidò la Mafia ad Agrigento nel 1993 e che dieci anni dopo, nel 2003, gridò dalla sua finestra la famosa frase “Mai più la Guerra!”, contro gli Stati Uniti dei Bush. In entrambi i casi, il messaggio era non uccidere il proprio fratello, come Caino uccise Abele. Nel giorno del suo funerale gli uomini più potenti della terra, tra cui Bush padre e figlio e Clinton erano genuflessi di fronte alla sua salma a farsi un esame di coscienza su quanto è effimera la nostra vita e quanto sia necessario creare a favore del mondo prima di andar via. L’avranno capito? Nel giorno del suo ultimo saluto, un altro miracolo avveniva nell’ecumenismo tra la le religioni.

Questo è il Nostro Papa. Era di tutti Noi. In punto di morte tutti Noi abbiamo scoperto la nostra cristianità e la nostra devozione a Dio. Era come se nessuno di Noi avesse potuto ammettere che ci fosse stato altro Papa al di fuori di Lui. Per molti giovani è stato l’unico Papa, visto che il suo pontificato è stato il terzo più lungo di tutti i tempi. Gli ispano-americani lo chiamavano “Mi Papa” in forma esemplare, come se fosse stato sempre presente nel proprio cuore. Eppure era un anonimo sacerdote polacco.

Con la scomparsa di quest’uomo è uscita di scena la principale figura di riferimento che ha esercitato una guida morale nei vari campi dell'esistenza umana e non solo in quelli più strettamente spirituali, traghettando la Chiesa e l’Umanità completa dal Secondo al Terzo Millennio.

Molti sostengono che la grandezza del Papa degli ultimi secoli è figlia dell'evoluzione della comunicazione. E’ vero! I media hanno cercato il Papa, poiché si sono resi conto di quanto la gente lo amasse e desiderasse ascoltarlo e vederlo. Era un comunicatore straordinariamente efficace e sapeva dialogare utilizzandoli per il suo preciso fine missionario, ossia per raggiungere con la parola del Vangelo nel cuore delle più alto numero possibile di persone. Non ne fu mai prigioniero e non ha mai risparmiato critiche ai giornalisti per i loro eccessi.

"Seguimi!" disse il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le proprie pecore. Pietro si alzò e lo segui! E tutti Noi lo seguimmo.

[Antonio Lombardo]