Al via la terza edizione del “Trofeo Giovanni Paolo II”
Lunedì 2 aprile, in Vicariato, la conferenza stampa di presentazione del torneo
Comunicato Stampa
Al via la terza edizione del “Trofeo Giovanni Paolo II”
Lunedì 2 aprile, in Vicariato, la conferenza stampa di presentazione del torneo interparrocchiale di calcio a5. Ben 41 le squadre, boom di iscrizioni a Roma Nord
Tante le novità, in campo anche polacchi, romeni e rifugiati politici centrafricani.
Fair play determinante per la classifica: vince chi si comporta meglio
Segnatevi in agenda questo appuntamento: lunedì 2 aprile 2012, ore 17.00. Nella Sala Rossa del Vicariato di Roma (Piazza San Giovanni in Laterano, 6) si tiene la conferenza stampa di presentazione del terzo torneo interparrocchiale di calcio a5 dedicato a Giovanni Paolo II, organizzato dal comitato provinciale dell’Us Acli di Roma e dalle Acli romane, con il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile di Roma. A fare gli onori di casa e introdurre la manifestazione saranno Cristian Carrara, Presidente Provinciale delle Acli di Roma, Luca Serangeli, Presidente Provinciale Us Acli Roma, e Don Maurizio Mirilli, Direttore della Pastorale Giovanile del Vicariato di Roma.
Patrocinata dal Comune di Roma, la competizione è aperta alle rappresentative di giovani e adulti di età compresa tra i 18 e i 45 anni delle parrocchie della Diocesi di Roma, e comincerà proprio il 2 aprile per concludersi, dopo oltre tre mesi, l’8 luglio. Rispetto alla passata edizione cresce il numero di squadre iscritte: ai nastri di partenza si presentano 41 formazioni (erano 35 nel 2011), rappresentative di 36 chiese capitoline (32 un anno fa). Si registra un vero e proprio boom di iscrizioni nel settore di Roma Nord: ben 16 le squadre al via. Altre 10 concorrono nella zona Sud, rispettivamente 8 e 7 quelle dei quadranti Est e Ovest.
«Il primo anno – rivela Luca Serangeli, Presidente Us Acli Roma – è stata una novità: come Us Acli ci siamo calati in una realtà del tutto originale, con grande entusiasmo e spirito d’iniziativa, oltre che sportivo. La seconda edizione è stata una sfida: ripetersi non è mai semplice, lo abbiamo fatto con enorme professionalità e siamo andati addirittura oltre le aspettative. Ora siamo al taglio del nastro della terza stagione e con orgoglio possiamo sostenere che ancora una volta i numeri sono dalla nostra parte. Questo testimonia la bontà dell’iniziativa e il forte seguito. Come presidente plaudo a tutta l’organizzazione dell’associazione che dal 2010 ha saputo mettere in piedi questa speciale sinergia con le parrocchie capitoline per creare aggregazione, unione e valore sociale».
Tra le novità più rilevanti la presenza di una squadra composta da giovani in regime di asilo politico provenienti dai paesi dell’Africa centrale martoriati dalle guerre: un esempio concreto di integrazione ed ecumenismo all’interno di un torneo ecclesiale. Di fede musulmana, questi ragazzi – nell’ambito del progetto degli Ercolini – scenderanno in campo per la parrocchia di San Filippo Apostolo a Grottarossa. Completano il quadro una formazione di romeni e una di componenti polacchi, in onore proprio di Giovanni Paolo II, di casa presso la storica parrocchia di San Stanislao, in Via delle Botteghe Oscure.
«Il nostro interesse – spiega il presidente delle Acli romane Cristian Carrara – è quello di riportare tra i ragazzi la sana passione e partecipazione in uno sport come il calcio che agli alti livelli non sta certamente attraversando un bel momento. Questa manifestazione vuole porsi come esempio da seguire. Ricordo che nel torneo vale sempre la regola che per vincere bisognerà essere bravi a giocare con il pallone tra i piedi ma anche corretti nei comportamenti, sia nei confronti dei propri compagni di squadra che degli avversari. E’ anche grazie a queste accortezze che il Torneo delle Parrocchie può fregiarsi di un primato nazionale: sul territorio italiano non c’è attualmente una competizione amatoriale con queste caratteristiche».
Formula che vince non si cambia. Si parte con la prima fase a gironi, per poi procedere con play off e play out ad eliminazione diretta. Non subisce variazioni anche il regolamento: tolleranza zero per ingiurie, parolacce, frasi irriguardose, comportamenti antisportivi e irrispettosi nei riguardi di arbitri e avversari di gioco. Prima del fischio d’inizio di ogni gara, i componenti delle due formazioni reciteranno una preghiera congiunti intorno al cerchio di centro campo. Poi, saranno i fischietti dell’Us Acli a dirigere le partite. Ma attenzione, perché il referto, come consuetudine del regolamento, “peserà” tantissimo sulla classifica finale: le penalità disciplinari si pagheranno in graduatoria, con la decurtazione di punti in caso di espulsioni e sanzioni. A riprova dell’importanza che riveste il fair play in questo torneo, il fatto che la Coppa Disciplina, ambitissima nelle due precedenti edizioni, sarà della stessa grandezza della Coppa del torneo.
A ricordare i valori della competizione, infine, saranno le frasi che ogni squadra porterà sul petto al posto dello sponsor. Citazioni del Vangelo o di Santi come, solo per citare le più significative, “Soffro a causa delle anime” di Padre Pio, in risalto sulle magliette della squadra della Parrocchia di Santa Maria dell’Olivo, “Dio è papà, più ancora è madre” di Giovanni Paolo I (Parrocchia Gesù Bambino a Sacco Pastore), “Aprite le porte a Cristo” di Giovanni Paolo II (Parrocchia San Stanislao), “Sono una matita nelle sue mani” di Madre Teresa di Calcutta (Parrocchia Gran Madre di Dio).
Per informazioni: www.usacliroma.it
Edoardo Massimi - Addetto Stampa Us Acli Roma
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