Taglio del nastro

Seconda edizione del “Trofeo Giovanni Paolo II”

 


Taglio del nastro della seconda edizione del “Trofeo Giovanni Paolo II”

 

Venerdì scorso, in Vicariato, la conferenza stampa di presentazione (nella gallery le foto dell'evento)

 Nel Girone Est già giocati i primi incontri, gli altri cominciano in settimana.

 

Roma, 5 aprile 2011 – La Sala Rossa del Vicariato di Roma, venerdì scorso, è stata il palcoscenico della presentazione del secondo torneo interparrocchiale dedicato "Giovanni Paolo II", manifestazione patrocinata dal Comune di Roma e organizzata dal comitato provinciale dell’Us Acli di Roma e dalle Acli romane, con l’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, del Turismo e dello Sport della Diocesi. Sono 35 le squadre iscritte, suddivise in 4 gironi: Nord (10), Ovest (7), Sud (7), Est (11). Proprio in quest’ultimo si sono già disputate le prime gare, mentre per gli altri raggruppamenti l’esordio avverrà in settimana.

 

Il torneo, quindi, riprende da dove aveva lasciato. Dopo la Coppa Acli delle Parrocchie, trofeo “ponte” che tra ottobre e marzo ha traghettato il desiderio compiuto con la prima edizione di continuare a giocare in famiglia, il taglio del nastro della nuova edizione: 5 mesi di lavoro, contatti e mediazioni. Ora, conclusa la “semina” si raccoglie il risultato, lusinghiero e provvidenziale, di quasi 40 squadre, a fronte delle 26 della prima edizione. Un incremento notevole.

 

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato i rappresentanti delle squadre e figure istituzionali, quali il Monsignor Mancini (Segretario Generale del Vicariato), punto di riferimento con la diocesi, il Monsignor Lugano (Pastorale dello Sport), i vertici Acli di Roma con il neo presidente Cristian Carrara, Marco Galdiolo (Presidente Us Acli nazionali) e, ovviamente, il “padrone di casa” Luca Serangeli (Presidente Us Acli Provinciale di Roma).

 

Il marchio di fabbrica - Niente sponsor sulle magliette da gioco, bensì motti laicali che contraddistinguono non il gusto del parroco ma sentiti marchi a fuoco. Un esempio? “La squadra della chiesa di S. Melchiade (Labaro) – svela Stefano Corsi - porta sul petto la famosa frase dell’apparizione a Costantino “In hoc signo vinces”. E ancora frasi mariane come espressione che per arrivare a Gesù bisogna nell'umanità vocata, al tentativo della virtù, assomigliare e imitare Maria. Poi una frase di Padre Pio da far tremare i polsi nell'equilibrio cosmico di un mistico imitatore di Cristo, e tante altre di Teillard de Chardin, di Charles de Focauld o Santa Teresina, fino ad arrivare a S. Luigi Gonzaga. Le nuove parrocchie entusiaste, rapite dalla conferma della volontà dell’ente di vigilare con i fatti sui valori ventilati, chiedono coerenza proponendosi di collaborare”.

 

La novità - Per dare un’ulteriore messaggio forte, ogni 5 punti di infrazioni al fair play si toglierà un punto in classifica. “La fusione del fair play con la classifica e la eguaglianza di questo con i valori del campo – dice ancora Corsi – parla da sola. L’anno scorso, salvo pochissimi casi spiacevoli, tutto si è celebrato nella volontà di tutti di avere accettato la natura amatoriale, religiosa del torneo. La verità che nessuno vuole convertire nessuno ma come la fuliggine in una chiave provvidenziale (40 squadre non si fanno dal nulla) si spera che qualcosa rimanga se non stampato nel cuore almeno scalfito a pelle. Questa è la chiave della diocesi rivolta alla fascia trascurata 18-45 confermata dal resoconto di molti parroci che mi hanno detto che in alcuni casi sono riusciti ad avere quell’approccio, con l’alibi del torneo che non avevano prima in chiave religiosa e pastorale. Come un bel giardino si custodisce da parte di tutti incarnando colla testimonianza silente e coerente nella sequela di colui che ha amato tanto il mondo tanto da darci il suo figlio unigenito”.

 

Buon campionato a tutti…!

 

 

EDOARDO MASSIMI (Addetto Stampa US ACLI)